Benji, un atleta promettente, subisce un tragico infortunio mentre si reca ad allenarsi.
Le sue speranze di successo, inizialmente così vicine, ora sembrano irraggiungibili…
Tuttavia, si rialzerà!
Archivio Categoria: Film Paralimpici
Who I Am: Ambra Sabatini è una serie di documentari nominata agli Emmy, prodotta dal Comitato Paralimpico Internazionale e da WOWOW. Questo episodio segue la velocista paralimpica italiana Ambra Sabatini, che ha perso una gamba in un incidente in moto, mentre intraprende il suo stimolante viaggio verso le Paralimpiadi di Parigi 2024.
Se concordiamo sul fatto che il cinema sia il primo tra gli spettacoli, il calcio è il primo tra gli sport. Il calcio, con la sua “drammaturgia”, è il più vicino al cinema. Quando si gioca a calcio, la vista è importante (del campo, della palla, del compagno), ma gli eroi del film (giocatori non vedenti), privi di questa capacità, riescono comunque a giocare a calcio.
I soldati feriti in operazioni all’estero vengono rimpatriati in Francia e curati presso il Percy Army Training Hospital. Ma cosa succede dopo? Come affrontano le loro ferite fisiche e psicologiche? Come ricostruiscono le loro vite?
Queste storie sono la vera definizione di resilienza.
Una meravigliosa avventura umana e sportiva da scoprire!
“Nisciunu est a fora ‘e su giogu” (“Nessuno è fuori gioco”) è il titolo del documentario in lingua sarda di Simone Ruggiu che racconta l’iniziativa che ha visto protagonisti gli atleti della società Millesport, che accoglie atleti con e senza disabilità intellettive, e i dipendenti della Sede Rai di Cagliari, impegnati una giornata all’insegna dello sport inclusivo. All’iniziativa hanno partecipato anche il giocatore del Cagliari Leonardo Pavoletti, gli atleti del Cus Cagliari di volley, l’apneista Chiara Obino, la direttrice della sede Rai della Sardegna Carmen Botti e la cantante Claudia Aru. Con un saluto della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli. “Nisciunu est a fora ‘e su giogu” è un documentario prodotto dalla sede Rai della Sardegna a cura di Vito Biolchini.
Dopo la chiusura del Glasgow Film Festival 2025 e girato nel periodo che precede Euro 2024, Make It To Munich segue Ethan Walker, un promettente calciatore adolescente dell’Aberdeenshire che, a pochi mesi dall’inizio di una borsa di studio per il calcio presso la New York State University, subisce ferite potenzialmente letali (tra cui fratture multiple, due emorragie cerebrali e la completa lussazione del ginocchio destro) in un incidente stradale. Aiutato nella sua guarigione dal pioniere della chirurgia di Glasgow (ed ex calciatore dei Rangers, ingaggiato da Graeme Souness e che ha lavorato con Ally McCoist), il professor Gordon Mackay, Ethan decide di pedalare da Hampden a Monaco per la partita d’apertura della Scozia contro la Germania a Euro 2024, appena nove mesi dopo l’incidente. Incaricato dalla nazionale scozzese di trasportare il gagliardetto della partita sulle spalle per l’intero viaggio e di consegnarlo in tempo per il calcio d’inizio, Ethan è accompagnato in questa epica impresa da Gordon, dal soldato semplice dell’esercito scozzese Stephen Collie e dallo stesso Martyn (regista). “Make It To Munich” è una storia edificante sulla forza di volontà umana, l’ingegno scientifico e la discutibile saggezza di girare un film con una mano mentre l’altra afferra il manubrio per una pedalata di 1200 chilometri.
Andrea, 13 anni, che ha perso la vista da poco, inizia la giornata aiutata dai suoi genitori, che si lasciano fare senza pietà: la aiutano a cambiarsi, a farsi la doccia, a pettinarsi, a fare colazione e a lavarsi i denti. Una volta finito, Andrea si siede su una sedia vicino a una finestra.
Xavier, il padre di Andrea, e Ona, sua madre, discutono in silenzio di fare qualcosa con la figlia, mentre Andrea, senza sapere di cosa stiano parlando, intuisce che sta succedendo qualcosa. Xavier dice a Ona che devono svegliarla e che entrambi devono andare al lavoro. Decidono di lasciarla sola a casa per un po’ per vedere se riesce a svegliarsi per necessità.
Andrea rimane sola a casa, nella sua privacy prende un pallone da basket e cerca di ricordare la sensazione che provava quando giocava a basket, ma non ci riesce. Appoggia la mano sulla finestra vicina a lui. Decide di avventurarsi fuori per andare a giocare a basket.
Si dirige verso la strada e il suo primo ostacolo è raggiungere le strisce pedonali; con difficoltà e timore, raggiunge il suo obiettivo, ma una volta lì, lei non ha la forza di continuare. Quando decide di tornare indietro, un altro pedone, senza preavviso, le prende il braccio e la aiuta ad attraversare. Andrew esita, ma alla fine lei si lascia andare. Arriva al campo da basket.
Una volta in campo, usando ciò che ricorda di un campo da basket e con tatto, riesce a raggiungere la linea del tiro libero. Lei rimane immobile. Un gruppo di ragazzi di qualche anno più grandi arriva al campo per giocare. Si accorgono che Andrea sta occupando una parte della pista. Una delle ragazze, Nany, cerca di capire cosa non va e, ragionando con lei, scopre che vuole fare una schiacciata. Nany convince i suoi colleghi ad aiutarla con Andrea. Insieme costruiscono una piccola struttura umana, simile a un castello, in modo che Andrea possa fare una schiacciata.
In quel momento, arriva sua madre, molto preoccupata, e chiede che la figlia venga fatta scendere. I ragazzi cercano di spiegarle che la stanno aiutando, ma la madre chiede ad Andrea di scendere. Andrea decide di scendere. Una volta scese, Nany le chiede perché non abbia fatto una schiacciata. Andrea la ringrazia e le dice che è riuscita a percepire di nuovo la sensazione.
Alessio è un ragazzo ipovedente che ama il calcio. La sua adolescenza trascorre tra le difficoltà della sua disabilità e la paura di perdere completamente la vista un giorno. Gli ostacoli di Alessio sono gli stessi vissuti e superati da Salvatore e Davide, due non vedenti di mezza età che hanno realizzato il loro sogno di giocare a calcio, inventando il pallone sonoro e fondando l’Ascus Lecce, la squadra di calcio paralimpica più titolata d’Italia.
ALL BLINDS è la storia della prima squadra di baseball nata a Roma per non vedenti. Un racconto inedito in cui la cronaca delle vicende sportive della squadra All Blinds durante il campionato italiano si intreccia con le esperienze quotidiane, personali e intime dei giocatori. Marco, Alfonso, Giuseppe, Moutie, Martina, Anna, Yeraldyn, Andrea e Jacopo sono protagonisti di un’avventura che li porta ad affrontare continue sfide, sul campo e nella vita, uniti dalla passione per il loro sport e guidati da un sogno comune: sentire che il baseball per non vedenti possa un giorno essere inserito tra gli sport di squadra Paralimpici… in cammino verso Los Angeles 2028.









